A seguito dell'entrata in vigore della L. 190/2012 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione) con delibera del Consiglio di Amministrazione del 26 marzo 2013 l’Università ha adottato il suo primo “Piano triennale di prevenzione della corruzione” (relativo al triennio 2013/2015), cui hanno fatto seguito aggiornamenti annuali. Qui di seguito sono pubblicati i Piani triennali a partire da quello relativo al triennio 2018/2020.
Dall’anno 2022, per effetto di quanto disposto dall’art. 6 del D.L. 9/6/2021 n. 80, convertito nella L. 6/8/2021 n. 113, e dal DPR 24/6/2022 n. 81, il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza è assorbito in una apposita sottosezione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) denominata “rischi corruttivi e trasparenza”. Per la consultazione dei PIAO, a partire da quello relativo al triennio 2022-2024, accedere alla sezione Performance > Piano della Performance.
Nella seduta del 7 febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di individuare nel Direttore Generale dell’Università il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT).
Dal 1 marzo 2020 il Direttore generale e Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza è la dott.ssa Michela Pilot. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza svolge le sue funzioni avvalendosi dell'unità operativa "Supporto RPCT" (telefono: 035.205.2174; email: prevenzione.corruzione@unibg.it). I lavoratori che vogliono inviare segnalazioni di violazioni che ledono l'interesse pubblico o l'integrità dell'Ateneo devono avvalersi della apposita piattaforma telematica.
ANAC non ha emanato nei confronti dell’Università alcun ordine di adottare atti o provvedimenti richiesti dai piani di cui ai commi 4 e 5 dell’art. 1 della L. 190/2012 e dalle vigenti regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa, né alcun ordine di rimuovere comportamenti o atti contrastanti con i piani e le regole sulla trasparenza sopra citati.
Non sono stati adottati atti con i quali siano state accertate, a carico dell'Università, violazioni delle disposizioni vigenti in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi ai sensi del d. lgs. 39/2013.
Chiunque sia venuto a conoscenza, nell’ambito del proprio contesto lavorativo (in particolare: dipendenti dell’Università, collaboratori, consulenti, volontari, tirocinanti, componenti di organi dell’Ateneo, liberi professionisti che prestano la propria attività in favore dell’Ateneo, amministratori, dipendenti o collaboratori di società od enti che forniscono beni o servizi all’Ateneo o che realizzano opere appaltate dall’Ateneo), di violazioni di disposizioni normative nazionali od europee (illeciti amministrativi, contabili, civili o penali) lesive dell’interesse pubblico o dell’integrità dell’Università degli studi di Bergamo, può effettuare una segnalazione al RPCT dell’Ateneo godendo di una speciale tutela della riservatezza della propria identità personale, e godendo delle ulteriori misure di protezione previste dal decreto legislativo 10 marzo 2023 n. 24, tra cui la protezione dalle ritorsioni.
Le stesse misure di protezione sono garantite al segnalante che abbia acquisito le informazioni sulle violazioni partecipando a un processo di selezione o ad altre fasi precontrattuali avviate dall’Ateneo; o durante il periodo di prova; o successivamente allo scioglimento del rapporto giuridico intrattenuto con l’Ateneo, se le informazioni sulle violazioni sono state acquisite nel corso del rapporto stesso.
Per poter garantire il massimo livello di riservatezza al segnalante che rientri in una delle condizioni sopra descritte (il “whistleblower”), nonché alle persone coinvolte e alle altre persone comunque menzionate nella segnalazione, l’Amministrazione con il Regolamento per la gestione delle segnalazioni di violazioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’Università degli studi di Bergamo ha definito specifiche modalità per ricevere e gestire le segnalazioni attraverso “canali interni” appositamente dedicati.
In particolare il segnalante che rientri in una delle condizioni sopra descritte (il “whistleblower”) deve utilizzare preferibilmente l’apposita piattaforma telematica (che è conforme ai requisiti previsti dalla normativa vigente) disponibile all'indirizzo:
https://unibg.whistleblowing.it/#/.
In alternativa alla piattaforma, a breve sarà possibile utilizzare anche una casella vocale dedicata, in corso di attivazione.
Le segnalazioni pervenute tramite i canali dedicati verranno gestite esclusivamente dal RPCT, eventualmente con il supporto di personale appositamente formato e autorizzato, tenuto alla massima riservatezza. Se per la segnalazione è stata utilizzata l’apposita piattaforma il RPCT prenderà conoscenza dell’identità del segnalante solo in caso di effettiva necessità.
Eventuali segnalazioni pervenute attraverso canali diversi da quelli dedicati saranno trattate come segnalazioni ordinarie, e non potranno beneficiare delle speciali garanzie di riservatezza offerte dai canali dedicati.
Il segnalante che non rientri in una delle condizioni sopra descritte può utilizzare gli ordinari canali di comunicazione con l’Amministrazione, pubblicizzati nella pagina iniziale di questo sito.
Per maggiori informazioni sul trattamento dei dati personali effettuato per gestire le segnalazioni di illeciti si rinvia al documento pubblicato qui di seguito.